Nel mondo prende sempre più piede “NoLo”, il trend associato al consumo di vino senz’alcol (No) e a basso contenuto alcolico (Low). È la rivincita definitiva degli astemi (o quasi) oppure soltanto una moda passeggera?
Neanche il tempo di interrogarsi sulla bontà del “Better for You” – il trend dei vini salutari (meno zuccheri, meno additivi, zero pesticidi) e più adatti a rispondere alle esigenze personalizzate e dei consumatori – ed ecco che il mondo dell’enologia viene scosso da una nuova tendenza: i “NoLo”, vini a zero o bassa gradazione alcolica.
La notizia – riportata da numerose testate nostrane come Gambero Rosso – fa effetto: il 50% della popolazione adulta non consuma bevande alcoliche.
Il che, secondo gli esperti, non significa necessariamente che il consumo di vino sia destinato a diminuire, ma che con grande probabilità in un prossimo futuro si registrerà la crescita di altre tipologie di bevande.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: quali?
La risposta sembra essere proprio “NoLo”.
Secondo le previsioni dell’istituto IWSR Drinks Market Analysis (qui l’approfondimento), infatti, nei prossimi anni la categoria dei vini No e Low alcol segnerà una crescita media dell’8%. I suoi attori protagonisti? Negli Stati Uniti soprattutto i giovani under 40.
Ma attenzione, il fenomeno non interesserebbe solo il Paese a Stelle & Strisce. Perché, sempre secondo l’IWSR, molte dellepiazze interessate al trend sono europee: Regno Unito in testa (53%) seguito da Olanda (43%), Finlandia (36%) e Germania (34%).
E l’Italia?
Sebbene, a detta degli esperti, il Belpaese sembri essere (per ora) più impermeabile a questo nuovo fenomeno, vale la pena iniziare a interrogarsi sulla sua reale portata: il “NoLo” è soltanto l’ennesimo vezzo eno-modaiolo destinato a scomparire con la stessa velocità con la quale si è palesato oppure racconta un concreto cambio di paradigma nei gusti e nei consumi delle persone?
Oggi, forse, è ancora presto per rispondere in maniera assolutamente certa a questa domanda. Quello che possiamo fare però è provare a cercare una risposta tutta nostra immaginando una sorta di “terza via”. Quella di Bosca, naturalmente.
Sì, perché dalle parti di Canelli l’irresistibile desiderio di innovare ha dato vita (e in tempi non sospetti – diversi anni prima dell’arrivo di questo nuovo trend) a un intero brand destinato esclusivamente alla produzione di prodotti senz’alcol o a bassa gradazione: It’s B.
Questo è il nome della linea che Bosca dedica alle bollicine Low alcol come Sparkletini (Fragola su tutti, ma anche Melograno, Mango e Anguria per citarne solo alcuni) o Verdi (anche nelle versioni Rosa e Red) e alle bollicine No alcol Toselli (anche Rosso).
Cosa ci ha spinti (e tuttora, con maggiore convinzione ci spinge) ad aggiornare la tradizione dello spumante? E a renderlo sempre protagonista di nuove e diverse esperienze?
Ne siamo sicuri: non un semplice vezzo, non l’estemporanea volontà di cavalcare un trend. Ma la profonda convinzione che l’emozionante bellezza, la gioia e l’inimitabile gusto delle bollicine dovessero arrivare al maggior numero di persone. Ovunque. Nel modo più autentico possibile. Ecco, a pensarci bene, per noi di Bosca probabilmente è (ed è sempre stata) questa la risposta più sincera alla precedente domanda.