Cos’hanno in comune Bosca e il primo personal computer? A un primo sguardo, nulla. Ma forse, in realtà, più di quanto ci si possa aspettare. Soprattutto se i protagonisti di questa storia sono due uomini visionari, capaci di guardare là dove gli altri non riescono a vedere.
Facciamo un gioco.
Prendete in mano il vostro smartphone. Guardatelo con attenzione. Attivate il display e muovetevi tra le schermate che ospitano le varie app.
All’alba del 2000, chi avrebbe mai immaginato di poter avere sempre con sé un oggetto tanto avveniristico e “potente” al punto da consentirci di dialogare in video con tutto il mondo in tempo reale? Un oggetto, per altro, tascabile e relativamente poco costoso.
Due fattori chiave per il suo successo. Gli stessi che, 51 anni fa, erano nella mente dell’ingegnere americano Edward “Ed” Roberts, inventore del primo personal computer.
Ci torneremo tra poco.
Perché quell’anno, il 1974, segna una svolta anche da questa parte dell’Atlantico, a Canelli, dove Luigi II Bosca ha appena ceduto la direzione dell’azienda di famiglia al primo figlio, Luigiterzo.
È l’inizio di una rivoluzione epocale per il settore vinicolo, che si compirà a pieno da lì a un paio di decenni.
Ma andiamo per gradi.
Che il mondo sia nel pieno di un cambiamento totale e frenetico è cosa evidente.
Nel settore vinicolo ci sono indicatori di una crisi imminente, destinata a cambiare per sempre il mercato: da una parte la concorrenza internazionale, dall’altra nuove tecnologie antitetiche ai sistemi tradizionali.
Ma si sa, spesso la più importante dote di un leader è la visione. Non allineata, preferibilmente. Così Luigiterzo, artefice del motto “usare il passato per inventare l’avvenire”, trova davvero una nuova via.
Ed è una rivoluzione, perché guarda al cuore dell’atto creativo, là dove gli altri non riescono a vedere. Partendo dalla (già allora) secolare competenza di Bosca, Luigiterzo punta infatti sulla creazione di nuovi prodotti, nuovi gusti e nuove occasioni di consumo.
Da lì in avanti nasceranno il Verdi e lo Sparkletini, le bollicine “low alcol” a marchio It’s B, sub-brand di Bosca specializzato nella produzione “low” e “no alcol”.
Insomma, quello che al giorno d’oggi è un vero e proprio trend, nelle nostre cantine vedeva la luce, mietendo successi, già molti anni fa. Proprio in quel periodo queste nuove referenze conquistano gli scaffali di mezzo mondo e portano il New York Times a definire l’azienda come “la principale esportatrice di bollicine in America”.
America dove, nei primi anni ‘70, è in atto un’altra corsa tecnologica e si avverte l’esigenza di calcolatori facilmente trasportabili. Due istanze che interessano molto l’ingegnere Ed Roberts, fondatore della MITS (Micro Instrumentation and Telemetry Systems).
L’intuizione giusta per lui arriva dopo l’uscita del microprocessore Intel 8080. Ne acquista in gran numero perché vuole che siano il cuore del rivoluzionario progetto che ha in mente: una macchina per appassionati di elettronica, efficace e trasportabile.
E così il 19 dicembre 1974 vede la luce l’Altair 8800, il primo PC della storia. Il boom commerciale non è immediato, ma quando compare sulla copertina della celebre rivista Popular Electronics le vendite schizzano.
Tra i lettori della rivista ci sono anche due giovani studenti di informatica, tali Paul Allen e Bill Gates, che propongono alla MITS di realizzare un software migliorativo per l’Altair: Altair BASIC, il primo prodotto di Microsoft. Il resto è storia.
Come quella che quarant’anni dopo contribuisce a scrivere Luigiterzo Bosca, grazie al cui fondamentale contributo, nel 2014, le cantine storiche di Canelli, meglio note come Cattedrali Sotterranee, diventano Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Ancora oggi cuore identitario di Bosca.