Godere appieno di un grande spumante, ricco e strutturato, è possibile… se sai come farlo. Ecco perché abbiamo realizzato questo breve vademecum, l’ideale per un corretto approccio alla degustazione e agli abbinamenti gastronomici più appropriati (… e per evitare figuracce con gli amici).
Come si assapora a tutto tondo un Metodo Classico?
Ecco la vera domanda. E per rispondere in modo compiuto – ma non troppo tecnico – bisogna partire dalla prima delle due fasi di questo rito: la degustazione.
Le basi, innanzitutto. La temperatura ideale di degustazione di un Metodo Classico è intorno agli 8°C.
Per godere di un ottimo impatto visivo andrebbe servito nelle classiche flûtes, ma la migliore degustazione si fa in calici più ampi, quelli che permettono la diffusione dei profumi di un prodotto che ha riposato a lungo sui lieviti.
Fatto? Bene. Veniamo ora alle 3 “mosse” per una degustazione da veri intenditori:
Mossa 1 >> Esame visivo
Il colore varia dal giallo paglierino più o meno intenso, a colorazioni con nuances decisamente più dorate. I rosé aprono un capitolo a parte, con tutte le sfumature del
rosa. L’aspetto di questi vini è sempre luminoso e brillante e, nelle versioni più affinate, la spuma è fine e persistente proprio come le bollicine.
Mossa 2 >> Esame olfattivo
Il tratto inconfondibile di questi spumanti è l’aroma post fermentativo (es.: crosta di pane o croissants appena sfornati) su di un sottofondo molto variabile che può spaziare dal fruttato e floreale a note più dolci di miele e camomilla. I rosati aggiungono a questo spettro fini sensazioni fruttate.
Mossa 3 >> Esame gustativo
Sempre fresco al palato, nello spumante Metodo Classico il fine perlage deve esaltare le qualità gusto-olfattive del vino. Le note fruttate vengono esaltate sia dall’effervescenza che dall’acidità dello spumante, ma è la persistenza il campo in cui un Metodo Classico gioca la differenza a livello gustativo.
Completata la degustazione, è tempo di abbinare il Metodo Classico ai giusti piatti.
Ecco quindi tre suggerimenti pronti per fare bella figura al ristorante.
Dall’aperitivo e gli antipasti, con predilezione per portate di tendenza dolce e delicata, quali molluschi, crostacei, pesce o anche caviale. Qui l’Alta Langa DOCG Collezione Luigi Bosca trova pane per i suoi denti e diviene la perfetta anima gemella per un matrimonio che sa lasciare davvero senza parole.
Parlando di primi, come pasta e risotti nelle loro espressioni più delicate, l’accompagnamento ottimale è il Mille Notti Rosé Collezione Luigi Bosca, soprattutto con salse a base di molluschi, crostacei, verdure ed ortaggi.
E per i secondi? Be’, nel caso di carni rosse a tendenza grassa o di formaggi giovani o a pasta molle (o addirittura erborinati) c’è un classico che, grazie a una morbidezza e una struttura senza eguali, sa sorprendere sempre: il Mille Notti Collezione Luigi Bosca.
Mancano i dolci… e qui, se escludiamo dessert a base di cioccolato, caffè o liquori, ogni Metodo Classico può accompagnare molto bene ricette quali panna cotta e crème brûlée.
In ogni caso, che si parli di antipasti, primi, secondi o dolci, vogliamo salutarvi con una certezza e un consiglio.
Certezza: i nostri spumanti Metodo Classico affinano almeno 30 mesi all’interno delle nostre cantine storiche di Canelli, le Cattedrali Sotterranee, Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’UNESCO dal 2014.
Consiglio: godetevi la gioia delle bollicine, come volete, con chi volete. Il perché ve lo avevamo già spiegato qui.