Torna sulle nostre tavole specialmente durante la stagione estiva: è il pesce in carpione!
Questa preparazione molto italiana nasce da una ricetta povera, anzi, da un’antica tecnica di conservazione che affonda le sue radici nel nostro Medioevo. Persino, secondo alcuni storici, nell’antica Roma, dove il pesce e le carni durante la stagione estiva venivano macerate in olio e aceto per proteggerle dai batteri e dal calore.
Il pesce viene pulito, infarinato e fritto, per poi essere marinato per ore (o anche giorni) in una mistura di aceto e vino bianco, erbe aromatiche e cipolla.
A questa preparazione si prestano pesci con lische piccole, come anguille, carpe, tinche, arborelle o pesci di mare come alici e sarde.
Il carpione inoltre, si prepara così: basta versare in una padella un filo d’olio e una cipolla tagliata ad anelli, facendola appassire a fuoco basso. Qui va aggiunto un trito di salvia e aglio, che va lasciato in padella per qualche minuto. Poi si aggiungono 3 bicchieri di vino bianco e mezzo di aceto, si fa bollire appena e si versa sul pesce (o sulla carne). Il composto deve restare in frigorifero, coperto, per almeno una notte.
Ma come si abbina il pesce in carpione al vino?
Un matrimonio impossibile?
I sommelier puristi lo diranno in coro: il pesce in carpione non può essere abbinato con il vino. E in parte hanno ragione, perché la marinatura di vino e aceto rende molto acida la preparazione, rendendola quasi impossibile da abbinare.
Devo dire, però, che il vino bianco leggero e fruttato si mostra delicato persino su questa pietanza, riuscendo a rendere l’abbinamento davvero gradevole. Ecco il mio consiglio:
Se servi il pesce in carpione per antipasto a tavola puoi portare anche sfogliatine di verdura, vitello tonnato e involtini di pesce. Abbina a tutte queste portate una bollicina. Che su antipasti e aperitivi è sempre perfetta! Io ti consiglio il Piemonte Doc Bosca, lo trovi qui.
Insomma, non rinunciare né al vino né al pesce in carpione. Un brindisi e… buona estate!