Nuovo appuntamento della rubrica “E se Bosca fosse…?” con una puntata dedicata alla similitudine tra le bollicine e alcune isole del Bel Paese.
Per chi ci vive, un’isola è tutto: confine di sé stessi, misura di ogni cosa, orizzonte costante. Un luogo dal quale, in un modo o nell’altro, voler partire; un luogo al quale, in un modo o nell’altro, dover tornare.
Per chi non ci vive o isolano non è nato, comunque, l’isola rimane un richiamo irresistibile, spesso ancestrale. A una forma profondissima di autenticità, coscienza e conoscenza.
Da non confondersi assolutamente, badate bene, con l’isolamento, la solitudine o il distacco. Tutt’altro. Perché, in fondo, per definizione andare su un’isola significa collegarsi, unirsi, mettersi in contatto.
Per quale motivo ne parliamo? Perché, con l’approssimarsi delle vacanze, molti, a questo richiamo, proprio non sanno resistere. E se è vero che il nostro Paese, da nord a sud, in termini di isole vanta un’offerta davvero ampissima e variegata, è altrettanto vero che un’isola – fosse anche per la semplice villeggiatura estiva – non si sceglie mai a caso.
Essendo spesso deputata a diventare un luogo cuore, infatti, l’isola richiede un collegamento emotivo. Un moto d’istinto, una sensazione di pelle, una scintilla chimica.
Perciò, per agevolarvi nella scelta della vostra prossima isola, ecco un elenco (breve, ma significativo) di quelle che potrebbero fare al caso vostro.
Nel pieno spirito controcorrente di Bosca, naturalmente, non ve le racconteremo come mete turistiche. Piuttosto – quasi fossero delle persone – descrivendone carattere, personalità, indole e sentimenti abbinandoci anche, per similitudine, le bollicine Bosca.
Come a dire, seguite la bolla e troverete la vostra isola!
UNO – CAPRAIA E ASTI DOCG SECCO ESPLORO
Lontana più di 60 chilometri da Livorno, con coste alte e rocciose, e un’assenza praticamente totale di spiagge, l’isola di Capraia sembra essere naturalmente portata a respingere. Ma non lasciatevi ingannare. Perché, proprio come le persone apparentemente più distaccate, non ha alcuna pretesa se non quella di essere scoperta. Se lo farete, superando ogni iniziale pregiudizio e resistenza, ciò che riserverà è stupore. E meraviglia, e una serie di altri, rarissimi sentimenti che sono soliti distinguere i rapporti più duraturi e sinceri. Capraia a noi fa venire in mente l’Asti DOCG Secco Esploro. Una bollicina che, a prima vista, potrebbe disorientare. Ma come – qualcuno sarebbe portato a pensare – un moscato secco? Poi uno accetta la sfida, supera i dubbi iniziali, si lascia coinvolgere. E alla fine dice: sì, un moscato secco. Meravigliosamente, secco. Amabile, persistente, morbido, intenso. Proprio come un’isola (e anche una persona) che vorremmo assolutamente vivere.
DUE – LE EGADI E MILLE GIORNI ROSÉ ISPIRO
Favignana, Levanzo e Marettimo: queste sono le isole maggiori dell’arcipelago delle Egadi. A cavallo tra basso Tirreno e Canale di Sicilia, distano meno di 10 chilometri da Marsala e Trapani. Avete presente il concetto di Mediterraneo? Ecco, le Egadi ne sono la rappresentazione concreta. Su queste isole – come direbbe il poeta – potete imparare i colori e i profumi, i segreti del mare e i segreti del cielo. E dimenticare il rigore del grigio. Insomma, le Egadi sono attrazione pura. Un posto che non ruba lo sguardo, ma direttamente il cuore. Somigliano al nostro Mille Giorni Rosé Ispiro, un metodo classico intenso e persistente. Bollicine (e isole) dal carattere spiccato e dal fascino magnetico. Impossibile resistere. A entrambe.
TRE – PALMAROLA E ALTA LANGA DOCG ISPIRO
Tra Roma e Napoli, nel Tirreno, c’è Palmarola. Parte dell’arcipelago Ponziano, quest’isola non è soltanto bella, ma è un vero e proprio inno alla bellezza. Del mare, della terra, della natura selvaggia. Il suo mare è turchese, come quello dei tropici. Le sue falesie sono un unicum geologico che al mondo trova rari paragoni. Mario Tozzi, descrivendola, dice che “Palmarola ricorda una cattedrale gotica in sui si riconoscono le sottili nervature delle navate delle falesie verticali bianchissime a picco sul mare blu. Uno spettacolo indimenticabile”. Ecco. Continuare a raccontarla, probabilmente, non aggiungerebbe altro. Così come, parlando di Alta Langa DOCG Ispiro, raccontarvi il legame di queste bollicine con il loro territorio e il fatto che a loro volta siano realizzate nelle Cattedrali Sotterranee di Bosca, già Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’UNESCO, può restituirvi solo una percezione limitata della loro magnifica bellezza. Perché per scoprirle, in fondo, la cosa migliore è provarle. L’isola di Palmarola e le bollicine Bosca, naturalmente.