NON SAI LA DIFFERENZA TRA METODO CLASSICO E METODO CHARMAT?
Tranquillo, ecco “THIS IS WHAT IT MEANS!”, il glossario enologico minimo di Bosca
Per chi ama lo spumante, ma non sa cos’è un Metodo Classico o un Metodo Charmat. Per chi ama il vino, ma ancora non ha capito esattamente la differenza tra sentore e profumo. Per tutti coloro che non riescono a fare a meno di un buon bicchiere e …di saperne di più: ecco la rubrica “THIS IS WHAT IT MEANS!”
Il mondo del vino e dello spumante: che meraviglia, eh!? Quanta bellezza, quali emozioni. Delizia per gli occhi e per il palato; sensazioni di puro piacere, di inaspettato calore e a volte – diciamolo sottovoce, mi raccomando – anche d’irrefrenabile imbarazzo.
Avete letto bene, imbarazzo. Su, su: tra di noi possiamo essere sinceri.
A chi, almeno una volta nella vita – di fronte alla scelta di un vino al ristorante, l’acquisto di uno spumante in enoteca o la classica bevuta tra amici – non è capitato di provare la classica ansia da prestazione?
Sì, avete perfettamente capito la situazione. Siete lì al ristorante e dopo aver spulciato la carta dei vini per 10 minuti buoni, al cameriere che vi aspetta con trepidazione riuscite solo a dire: “Non ci capisco niente: faccia lei, mi fido!”. E quello vi guarda con una faccia che non promette niente di buono.
É successo, succede e sempre succederà. Soprattutto a chi ama il vino, ma non lo conosce completamente come coloro, per esempio, che hanno fatto delle bollicine il proprio mestiere o hobby.
Perciò ecco qui la nuova rubrica “THIS IS WHAT IT MEANS!”. Un piccolo appuntamento periodico nel quale Bosca svela i segreti del vastissimo mondo dell’enologia. Una sorta di glossario enologico minimo, semplice e diretto, dedicato a chi vuole superare qualsiasi ansia da prestazione e ridurre al minimo i fastidiosi imbarazzi di circostanza.
LO SPUMANTE, METODO CLASSICO E METODO CHARMAT.
Cominciamo da qui. Dalle nuove bollicine Bosca della Linea Ispiro ed Esploro, per esempio. Che differenze ci sono tra una e l’altra? Molte, naturalmente. Noi ci concentriamo su una, però. La principale: gli spumanti Ispiro (Alta Langa DOCG, Mille Giorni e Mille Giorni Rosé) sono realizzati con Metodo Classico; gli spumanti Esploro (Piemonte DOC, Piemonte DOC Pinot Nero Rosé, Asti DOCG e Asti DOCG Secco), invece, con Metodo Charmat.
La differenza sostanziale tra gli spumanti Metodo Classico e quelli Metodo Charmat riguarda il processo di spumantizzazione, ovvero le diverse tecniche attraverso cui (come raccontano anche Eataly e Vini Per Bacco) si conferiscono al vino le caratteristiche bollicine.
Il Metodo Classico.
Il Metodo Classico prevede che la spumantizzazione, ovvero la seconda fermentazione del vino (badate bene la prima non è un mistero: avviene naturalmente durante il processo di produzione) avvenga direttamente in bottiglia.
Come? Si prende il vino, si mette in bottiglia, si aggiungono zuccheri e lieviti, si chiude. Nei primi 2 mesi , con la cosiddetta “presa di spuma”, avviene lentamente la formazione delle bollicine.
Poi le bottiglie si lasciano riposare da un minimo di 30 fino a 60 mesi. Al termine di questo periodo ogni bottiglia viene progressivamente inclinata verso il basso e ruotata (di 1/8 per volta, sia in senso orario sia anti-orario). Tale lavorazione, detta “remuage”, si svolge quotidianamente per un periodo medio di 30 giorni. In questo modo i residui della fermentazione si depositano verso il tappo.
Così, quando la bottiglia arriva in posizione verticale, ormai capovolta, il collo viene congelato, si procede alla stappatura e si espellono i residui ghiacciati.
In Bosca, questo procedimento avviene nelle nostre Cattedrali Sotterranee di Canelli, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dal 2014. Affascinante, vero? A questo punto si aggiunge una piccola quantità di una miscela di vini bianchi e zuccheri (detta “liqueur d’expedition”) per ricolmare. Si ri-tappa et voilà: ecco le bollicine della Linea Ispiro!
Il Metodo Charmat o Martinotti.
In caso di Metodo Charmat o Martinotti la spumantizzazione avviene in un grande recipiente chiuso, un’autoclave d’acciaio. Qui, in presenza di lieviti selezionati, zuccheri e sali minerali, il vino rifermenta. In tempi piuttosto rapidi: parliamo di circa 30 giorni. Un metodo perfetto per conferire allo spumante la freschezza e le note fruttate caratteristiche della Linea Esploro.
P.s.: questo metodo ha il doppio nome per via dell’italiano Federico Martinotti e del francese Eugéne Charmat: tra fine ’800 e inizio ‘900 il primo ha inventato il metodo, il secondo l’attrezzatura per metterlo in pratica. Che coppia d’assi, ragazzi!
E con questo, per ora, è tutto. Dite la verità, vi sentite già più preparati. E pensare che siamo solo all’inizio. Presto, vedrete, dovremo coniare un nuovo motto, tutto nostro: semplice come bere un bicchiere di…vino!