“Bollicine Sonore” è la nuova rubrica di Bosca dedicata ai più interessanti dischi della storia della musica moderna. Opere d’arte che evocano spesso emozioni profonde e si legano a particolari momenti della nostra vita. Possono queste emozioni venire ulteriormente amplificate? Proviamo a rispondere proprio attraverso questa nuova “serie”.
Può un buon vino amplificare le emozioni che suscita un’opera d’arte?
Se per arte -come è giusto che sia- si intende il prodotto del genio creativo umano in senso lato, noi siamo convinti di sì.
Avevamo già esplorato questo legame, e confermato l’assunto, nei sei episodi della rubrica “Film DiVini” dedicata alla cinematografia moderna.
Oggi siamo pronti a fare un passo più in là estendendo il ragionamento a una delle forme d’arte più importanti: la musica.
E per fare questo passo abbiamo deciso di dare vita a una nuova rubrica tematica.
Si intitola “Bollicine Sonore” e prova a rispondere alla domanda con cui si apre questo articolo.
Ma per dare una risposta strutturata occorre avere i due elementi fondamentali del ragionamento: l’opera musicale e l’opera enologica.
Partiamo dalla prima?
Perfetto. La nostra scelta è ricaduta su un vero capolavoro della popular music.
Rullo di tamburi… Signore e Signori, ecco “Revolver”, pietra angolare nella discografia dei Beatles.
Esce nel 1966 e segna un punto di svolta nella carriera del quartetto di Liverpool, ma anche nella storia del rock. Con questo album, la band abbandona infatti il pop immediato degli esordi per abbracciare sperimentazioni sonore, testi più profondi e una produzione all’avanguardia.
È un disco che esplora psichedelia, baroque pop, suggestioni orientali e il rock più energico.
Un ricco mosaico che, ancora oggi, suona fresco e innovativo.
Stanchi della vita on the road, i Beatles decidono infatti di dedicarsi alla sperimentazione in studio di registrazione. E il risultato è un’opera rivoluzionaria, che influenzerà generazioni di musicisti e segnerà la nascita dell’album inteso come esperienza artistica “unitaria”, piuttosto che come semplice raccolta di singoli.
Ma più di tutto, “Revolver” è un viaggio multisensoriale e sorprendente.
La delicatezza delle note di “For No One”, l’energia trainante di “Got to Get You into My Life”, l’arrangiamento d’archi di “Eleanor Rigby”. E che dire della chiusura psichedelica e visionaria di “Tomorrow Never Knows”?
La tavolozza di suggestioni sonore è ampia, ma il pairing ideale da proporre con le “vibes” di quest’album è facile: Chardonnay, Bosca 1831.
Brillante, sincero, equilibrato e mai banale. Chiudendo gli occhi si ha la vivida sensazione di vibrare alle stesse frequenze di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.
E proprio come i Beatles hanno ridefinito le regole della musica “pop”, questo spumante Extra Dry incarna un’interpretazione moderna di uno dei vitigni a bacca bianca più famosi e diffusi al mondo.
Mettetevi comodi, colmate il calice e posate la puntina sul vinile (o aprite la vostra App preferita 😉) e lasciatevi trasportare in questo viaggio incredibile.
TIP!
Come rendere ancora più intrigante l’abbinamento? Provate questo Chardonnay Extra Dry con un sushi roll al mango e gambero tempura. Il contrasto tra dolcezza, croccantezza e acidità vi sorprenderà!