LA STORIA DI BOSCA ATTRAVERSO I SUOI PERSONAGGI/Puntata #7
Pia, Gigi e Polina: sono loro la sesta generazione Bosca.
Controcorrente? Naturalmente.
A inizio degli anni 2000, i tre fratelli sono chiamati alla guida dall’azienda con un compito nient’affatto banale: transitare esperienza, fortune, ambizioni e responsabilità da un millennio all’altro sviluppando quella continuità di intenti, ingegno, coraggio e creatività che contraddistingue il Brand da quasi due secoli.
Difficile – direte voi – dopo cotanti predecessori riuscire a “inventare” qualcosa di nuovo. Difficile, certo. Ma non impossibile.
Pia, Gigi e Polina – per la prima volta nella storia dell’azienda una leadership condivisa e a vocazione fortemente femminile! – iniziano a disegnare il futuro della Bosca con coraggio, credendo nella possibilità di trasformare il tradizionale consumo delle bollicine in un’esperienza davvero accessibile e inclusiva, in grado di coinvolgere Wine Lovers sempre più eterogenei in termini di gusti, cultura e competenze.
Questa visione si traduce in azioni tanto audaci quanto concrete, perfettamente in linea con lo spirito più anticonformista del Brand. Mentre l’intero pianeta assiste all’epocale avvento di una pandemia mondiale, Bosca – prendendo spunto dal suo 190° anniversario – avvia un importante processo di rinnovamento fondato su diversi e significativi elementi.
Innanzitutto: una nuova visione strategica di lungo periodo che mette l’Italia al centro dei piani di sviluppo industriale.
Poi, un restyling dell’identità visiva che aggiorna il marchio restituendogli sempre maggior luce e riconoscibilità.
E ancora, un pieno di tecnologia per le linee di produzione che vengono aggiornate secondo il principio dell’industria 4.0 attraverso l’ottimizzazione dei processi e la dotazione di innovative strumentazioni.
Infine: la creatività più appassionata per il lancio di Ispiro, Esploro e Attraggo (le bollicine Metodo Classico e Metodo Charmat dedicate al canale Ho.Re.Ca.), di Gran Cattedrale e Alta Langa D.O.C.G. (gli spumanti Metodo Classico destinati agli scaffali della grande distribuzione organizzata).
Insomma, a quasi 200 anni dalla sua nascita, lo spirito di innovazione, la voglia di attrarre gusti sempre nuovi e il desiderio di stupire continuano a rappresentare la stella polare che guida Bosca nel suo modo di intendere e fare le bollicine. Perché a ben vedere, in fondo, essere controcorrente significa questo. Saper immaginare sempre un nuovo punto di partenza e mai uno di arrivo.
Oggi – con Pia, Gigi e Polina – come nel 1831.