Vi siete mai chiesti cosa c’è dietro il talento e il successo di un artista? Probabilmente storie di grandi personalità, proprio come quelle che anche i grandi vini raccontano. Scopriamone alcune con il nuovo appuntamento della nostra rubrica “E se Bosca fosse…?”.
Ci siamo. O meglio, ci risiamo. Fra annunci in pompa magna, grandi ritorni e rinnovate certezze, è iniziata la diciassettesima edizione di X-Factor, il talent show musicale (probabilmente) più amato e chiacchierato d’Italia.
Il format? Grosso modo lo stesso, vincente, degli ultimi anni: 4 squadre (composte da 4 giudici e la loro scuderia di artisti) si sfidano per la gloria finale. In nome del successo e, più concretamente parlando, della sottoscrizione di un sostanzioso contratto con una Major discografica.
Ma al di là della meccanica, quali sono i segreti di uno show televisivo così longevo?
Sicuramente i “giudici-star”.
Quest’anno all’iconico banco di X-Factor siedono: Fedez (il cantante, show-man e – assieme all’amata Ferragni – icona social che trasforma in oro qualsiasi cosa tocchi), Ambra Angioini (capace di portare in onda un’intelligenza e un’emotività mai banali) e Dargen D’Amico (cantautore e produttore tra i più eclettici dello stivale).
A loro – tornando a furor di popolo (e di polemiche) dopo 9 anni – si aggiunge Morgan, che con 5 vittorie finali vanta il primato di giudice più vincente nella storia (anche internazionale) del format.
Senza dimenticare la bravissima host/conduttrice Francesca Michielin.
Ma anche lo show.
Nel senso più ampio possibile. Performance, battibecchi, interazioni, coreografie e messe in scena. X-Factor offre al pubblico (in sala e a casa) uno spettacolo in cui vale davvero la pena immergersi, con apici di bellezza, passione e originalità che fa sempre (un bell’) effetto vivere.
E, soprattutto, il talento.
La vera forza del programma, forse, sono semplicemente loro: gli artisti in gara. Gruppi, singoli, cantautori e performer che inseguono le luci della ribalta spinti da un’unica grande forza: il talento. A volte, magari, acerbo, imperfetto o non del tutto compiuto. Ma sempre autentico, sincero, vivo.
Parliamo di ragazzi e ragazze (più o meno giovani) che attraverso la musica, e nello spazio ristrettissimo di una canzone, riescono (dalle primissime audizioni fino al gran finale) sempre a offrire emozioni.
Come fanno? Spesso donando al pubblico e ai giudici una visione o un’interpretazione tutta personale del mondo. Che sia una cover o un inedito, prima ancora delle abilità canore, artistiche o performative, quello che esibiscono è un’identità, il proprio vissuto.
Non sono personaggi, sono persone, ognuna con la propria storia. In questo, poco da fare, somigliano proprio al vino. Perché dentro a una bottiglia, non c’è solo sapore, colore o sentore ma anche una personalità, appunto.
Proviamo a darvene qualche esempio costruendo un immaginifico paragone tra i vini Bosca e alcuni tra i più iconici momenti nella storia di X-Factor.
La Coraline di Linda e l’Alta Langa DOCG Ispiro
Audizioni 2023. Il venticinquenne romano Matteo Pierotti sale sul palco. Giacca rossa, chitarra in spalla e voce. Canta “Io non piango”, una canzone simbolo di un totem della musica italiana come Franco Califano. Matteo è semplice, limpido, intenso: la sua esibizione scatena applausi a scena aperta. Per noi di Bosca è l’Alta Langa DOCG Ispiro, bollicine metodo classico di pari intensità: piene, calde, persistenti. Emozioni di un altro (e alto) livello.
N.A.I.P. e Toselli
Il suo pezzo “Attenti al loop” (qui la performance) ha letteralmente spaccato a X-Factor 2020. Ma più in generale, tutto il percorso di N.A.I.P. (acronimo di Nessun Artista In Particolare) è stato – nella sua varietà, genialità e cifra performativa – davvero entusiasmante.
Ironia, intelligenza, creatività e, soprattutto, la capacità di parlare a tutti. Questo è stato Michelangelo Mercuri. E questo, passando al mondo Bosca, è Toselli by It’s B, bollicine senz’alcol che in nome dell’innovazione e dell’inclusione, parlano un linguaggio altrettanto universale.
Impossibile non rimanerne colpiti.
Camilla Musso e Sparkletini
2018, edizione numero X. Camilla Musso di Asti, 16 anni, canta “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla. Qualcuno, all’inizio, storce la bocca. Lucio Dalla? I grandi non si toccano, con i grandi ci si fa male. Ma lei inizia a cantare, con i suoi capelli bicolore. Canta e canta ancora, fino al ritornello. E il pubblico si alza in piedi. E ai giudici vengono gli occhi lucidi. Alla fine dell’esibizione, un’emozionatissima Asia Argento prende la parola: “Hai mille anime dentro, mille persone, mille voci, mille colori.”
A noi fanno venire in mente tutte le meravigliose sfaccettature degli Sparkletini by It’s B. Bollicine low alcol che, una volta provate, lasciano tutti d’incanto. Dolcemente avvolti dai loro profumi. Mille, ovviamente.